mercoledì 9 luglio 2008

La medicina non è una vera scienza

“Ho concluso che la medicina non è una vera scienza“.“Tuttalpiù una scienza in progress”.“Diciamo una scienza inesatta“.Ma chi è che fa queste affermazione?Uno pseudo-santone-olistico-del terzo millennio-spiritualista-post new age?No. E’ invece il professor Enzo Soresi, 70 anni, tisiologo, anatomopatologo e oncologo, primario emerito di pneumologia al Niguarda di Milano.Poi prosegue: “L’ho provato sulla mia pelle nel 1950. Ero basso di statura, come adesso, e mio padre si preoccupava. Eppure le premesse genetiche c’erano tutte: lui piccolo, mia madre piccola. Mi portò dal mitico professor Nicola Pende, endocrinologo che aveva pubblicato sei volumi sul timo come organo chiave dell’accrescimento. Pende mi visitò, mi palpò i testicoli e concluse: “Questo bambino ha il timo iperplastico, troppo grosso. Bisogna irradiarlo”. Se mio padre avesse seguito quel consiglio, sarei morto.Questa è la medicina, ragazzi, non illudiamoci“.Ti rendi conto di che tipo di affermazioni sta facendo il professor Soresi.Ma non finita. Soresi studia il cervello da oltre 30 anni. Ecco alcune dei risultati delle sue ricerche direttamente dal suo racconto.“Le faccio un esempio di come il cervello da solo può curare una patologia?Avevo un paziente affetto da asma, ossessivo nel riferire i sintomi. Più gli davo terapie, più peggiorava.Torna dopo tre mesi: “Sono guarito”. Gli dico: senta, non abbassi la guardia, perché dall’asma non si guarisce.“No, no”, risponde lui, “avevo il malocchio e una fattucchiera del mio paese me l’ha tolto infilandomi gli spilloni nel materasso”.La manderei da un esperto in malocchi, replico io. E riesco a spedirlo dallo psichiatra Tullio Gasperoni. Il quale accerta che il paziente era in delirio psicotico.Conclusione: da delirante stava bene, da presunto normale gli tornava l’asma.Altro esempio.“Donna di altissimo livello culturale, fumatrice accanita. Il marito, un imprenditore fratello di un noto politico, la tradiva sfrontatamente con una giovane amante.Quando la informai che aveva un tumore polmonare, mi raggelò: “Non m’interessa. L’importante è che lo dica a mio marito”.Cosa che feci, anche in maniera piuttosto teatrale.Lui scoppiò a piangere, lei sfoderò un sorriso trionfale.È evidente che due anni di stress violento avevano provocato nella donna un abbassamento delle difese immunitarie.Almeno morì contenta, sei mesi dopo”.E ancora.“Una cara amica con bronchiettasie bilaterali. Antibiotici su antibiotici.Qual era il movente? Non andava più d’accordo col marito.Per due anni non la vedo.La cerco al telefono: “Enzo, mi sono separata, vado in chiesa tutte le mattine, sto bene”.L’assetto psichico stabilizzato le ha consentito di ritrovare la salute”.“Colf di 55 anni, origine salernitana, tradizionalista. Mai un giorno di malattia.La figlia le dice: “Vado in Inghilterra a fare la cameriera”.Stress di 10 giorni, ginocchio gonfio così.La lastra evidenzia un’artrosi della tibia: non s’era mai attivata, ma al momento del disagio mentale è esplosa.C’è voluto un intervento chirurgico”.In un articolo dello scoro anno sottolineavo quanto, lo stress e l’ansia protratti nel tempo, generino forme diverse di malattia.“Ho concluso che la medicina non è una vera scienza“.“Tuttalpiù una scienza in progress”.“Diciamo una scienza inesatta“.Ma chi è che fa queste affermazione?Uno pseudo-santone-olistico-del terzo millennio-spiritualista-post new age?No. E’ invece il professor Enzo Soresi, 70 anni, tisiologo, anatomopatologo e oncologo, primario emerito di pneumologia al Niguarda di Milano.Poi prosegue: “L’ho provato sulla mia pelle nel 1950. Ero basso di statura, come adesso, e mio padre si preoccupava. Eppure le premesse genetiche c’erano tutte: lui piccolo, mia madre piccola. Mi portò dal mitico professor Nicola Pende, endocrinologo che aveva pubblicato sei volumi sul timo come organo chiave dell’accrescimento. Pende mi visitò, mi palpò i testicoli e concluse: “Questo bambino ha il timo iperplastico, troppo grosso. Bisogna irradiarlo”. Se mio padre avesse seguito quel consiglio, sarei morto.Questa è la medicina, ragazzi, non illudiamoci“.Ti rendi conto di che tipo di affermazioni sta facendo il professor Soresi.Ma non finita. Soresi studia il cervello da oltre 30 anni. Ecco alcune dei risultati delle sue ricerche direttamente dal suo racconto.“Le faccio un esempio di come il cervello da solo può curare una patologia?Avevo un paziente affetto da asma, ossessivo nel riferire i sintomi. Più gli davo terapie, più peggiorava.Torna dopo tre mesi: “Sono guarito”. Gli dico: senta, non abbassi la guardia, perché dall’asma non si guarisce.“No, no”, risponde lui, “avevo il malocchio e una fattucchiera del mio paese me l’ha tolto infilandomi gli spilloni nel materasso”.La manderei da un esperto in malocchi, replico io. E riesco a spedirlo dallo psichiatra Tullio Gasperoni. Il quale accerta che il paziente era in delirio psicotico.Conclusione: da delirante stava bene, da presunto normale gli tornava l’asma.Altro esempio.“Donna di altissimo livello culturale, fumatrice accanita. Il marito, un imprenditore fratello di un noto politico, la tradiva sfrontatamente con una giovane amante.Quando la informai che aveva un tumore polmonare, mi raggelò: “Non m’interessa. L’importante è che lo dica a mio marito”.Cosa che feci, anche in maniera piuttosto teatrale.Lui scoppiò a piangere, lei sfoderò un sorriso trionfale.È evidente che due anni di stress violento avevano provocato nella donna un abbassamento delle difese immunitarie.Almeno morì contenta, sei mesi dopo”.E ancora.“Una cara amica con bronchiettasie bilaterali. Antibiotici su antibiotici.Qual era il movente? Non andava più d’accordo col marito.Per due anni non la vedo.La cerco al telefono: “Enzo, mi sono separata, vado in chiesa tutte le mattine, sto bene”.L’assetto psichico stabilizzato le ha consentito di ritrovare la salute”.“Colf di 55 anni, origine salernitana, tradizionalista. Mai un giorno di malattia.La figlia le dice: “Vado in Inghilterra a fare la cameriera”.Stress di 10 giorni, ginocchio gonfio così.La lastra evidenzia un’artrosi della tibia: non s’era mai attivata, ma al momento del disagio mentale è esplosa.C’è voluto un intervento chirurgico”.In un articolo dello scoro anno sottolineavo quanto, lo stress e l’ansia protratti nel tempo, generino forme diverse di malattia.

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